Molto spesso nel mondo del lavoro, a differenza di quanto accade in natura, si diventa leader per nomina. Questo crea un discreto livello di stress in chi viene nominato. In realtà la leadership è una attitudine naturale che ognuno di noi sviluppa in tutte le occasioni quando gruppi di persone interagiscono fra loro.
Sull’argomento leadership sono stati spesi fiumi di inchiostro. La parte interessante per noi ovviamente, è quella in cui la leadership diventa un lavoro. Mentre il team attende fin da subito il nuovo leader per mettere sotto esame ogni sua mossa, il livello di stress in chi viene nominato cresce già prima di iniziare il proprio incarico.
La buona notizia a proposito, è che molta parte delle cognizioni e dei comportamenti del leader si possono imparare.
Un punto importante se volete essere un buon leader a mio avviso, è comprendere cosa si aspettano le persone.
Non stiamo parlando di sono cose difficili, ma oltre al “cosa si aspettano” è importante anche capire il “come”. Le persone si aspettano un riconoscimento quando stanno lavorando bene. Alcuni apprezzano di più il riconoscimento dato in pubblico, altri preferiscono un elogio più riservato.
Altro punto è che le persone si aspettano di sapere se le loro performance non sono adeguate. Alcuni manager danno feedback solo su performance positive. Questo crea nel collaboratore la percezione errata che le cose vadano sempre bene. E al momento in cui la situazione diventa insostenibile, la conversazione può diventare estremamente spiacevole. È sempre preferibile dare un feedback anche negativo, anziché non dare alcun feedback.
Fondamentale è però la gentilezza. Trattare le persone con gentilezza è il modo migliore per trasmettere rispetto e per far sentire “visti” i collaboratori.
Le persone si aspettano anche di essere ascoltate. Ascoltare le persone e farle sentire partecipi delle decisioni aumenta il livello di fiducia nell’azienda. Quando evitiamo il coinvolgimento, il segnale che ne scaturisce è di sfiducia. Questo accade anche quando evitiamo di comunicare in modo chiaro le brutte notizie. Quando una notizia è veramente grave, le voci cominciano comunque a circolare e il morale ne risente. Condividere le brutte notizie in modo aperto e trasparente ha invece l’effetto di cementare il gruppo, anziché demoralizzarlo, perché sarà già stato allenato a condividere e risolvere momenti di difficoltà. Una sfida impegnativa e condivisa, è un ottimo collante per tenere le persone unite.
Sono convinto che per molti di voi le cose dette fino a questo punto non hanno nessuna connotazione di novità. Come sempre, comunque, il passaggio dalla conoscenza all’applicazione non è così scontato. Ritengo che per farlo bene siano molto utili i concetti del Coaching. Perché una buona leadership, passa attraverso un’attenta comunicazione.
Ne parleremo a Bologna il 29-30-31 Ottobre nell’evento “Leadership Empowerment e Coaching” dove approfondiremo questi concetti.