C’è una parola che da sempre unisce il mondo aziendale a quello sportivo “performance”
Performance: “to perform”. Compiere, eseguire, nonché la realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento; è relazionata al modo in cui viene eseguita un’attività dal punto di vista del risultato ottenuto.
La performance in azienda è il contributo che ogni soggetto o un team apporta, attraverso la sua azione, al raggiungimento e al miglioramento degli obiettivi prefissati.
Partiamo col dire che le performance sono il risultato di due fattori.
Analizziamo questi due fattori, come abbiamo detto il primo è il potenziale.
Essere preparati, aver studiato e fatto molte esperienze è molto probabilmente uno dei primi passi per sviluppare delle performance di alto livello, ma questo può davvero bastare? La risposta è no.
Troppo spesso abbiamo la convinzione che la strada dello studio e della preparazione maniacale sia l’unica strada per il successo. Non basta e vi spiego perché. Immaginate una macchina da corsa, pensate a quanta potenza sprigiona, centinaia e centinaia di cavalli, velocità pazzesche, ma basta questo per vincere le gare? No. Avere tanta potenza senza avere un telaio all’altezza, un’aerodinamica avanzata, un impianto frenante performante, sarà praticamente inutile. Un po’ come lo studio, bisogna prepararsi, studiare e studiare, ma non teniamo in considerazione i tanti altri aspetti che ci saranno utili lungo il nostro percorso di carriera.
E qua entra in gioco il secondo fattore, quello che può aumentare o diminuire esponenzialmente il nostro potenziale e di conseguenza le nostre performance, ossia le interferenze.
Le interferenze possono essere di due tipi:
Come vedi dalla formula potenziale e interferenze creano la performance.
Adesso che abbiamo analizzato questa formula vi sarete resi conto di quanto le interferenze vadano ad impattare nella vita di tutti i giorni, pertanto andare a lavorare sulle interferenze è estremamente importante e funzionale in vista di una nostra crescita.
A questo punto vi chiederete: “ottimo molto interessante, ma come posso lavorare su queste interferenze?”
Domanda più che lecita vi risponderei io. Sicuramente il primo passo per lavorare sulle interferenze e diventarne consapevoli di quali siano le nostre. Il grande problema di molte persone è che non sono a conoscenza delle loro interferenze. Ho lavorato con molti atleti e manager affrontando continuamente le interferenze e un passo alla volta abbiamo in dei casi eliminato, in altri casi trasformato queste interferenze in qualcosa di positivo, raggiungendo performance fino a quel momento impensabili. La consapevolezza è alla base di grandi performance.
E lo stesso paradigma è applicabile alla organizzazioni, sapere cosa c’è che non va all’interno dell’azienda, invece di nascondere la polvere sotto al tappeto, è il presupposto per la crescita e il primo gradino per le grandi risultati.